Galleria

Colpisce il modo in cui Agàveo tratta la materia pittorica. Si tratta di pigmenti ad olio stesi con gesti violenti che li lanciano sulla tela per poi straziarli con la spatola o li trasferiscono dolcemente con un pennello che lecca la tela.


Rossi di geranio e gialli di cromo in grumi si accostano a morbidi violetti generati dal connubio di magenta ed azzurro oltremare illuminati da giallo di Napoli.

La furia dei colori ed il turbine dei loro conflitti si materializza sulla tela in immagini mutevoli che attirano la nostra curiosità ma attenzione! Fissandole, ci sembrerà possibile che i pigmenti che lehanno generate comincino a muoversi, anzi, si stacchino dalla tela e ci colpiscano con violenza nell'intento di scuoterci dalla nostra assuefazione al reale.

C'è in queste opere la materializzazione artistica delle intime aspirazioni e delle contraddizioni nei comportamenti quotidiani: ci leggi il desiderio ansioso del futuro che ti fa volare in alto e la negazione del presente che ti riporta a terra con catene di piombo.

Il senso insopprimibile di ribellione alla omologazione si manifesta in scontro di pigmenti.

Convivono e confliggono in Agavèo la tendenza teatrale e la ritrosia adesporsi.